Presbiopia

L’occhio presbite 

    La presbiopia è un disturbo visivo legato all’invecchiamento. Mentre le ametropie come astigmatismo, ipermetropia e miopiasono causate da fattori ereditari o da traumi, da interventi, da malattie, ecc. la presbiopia è dovuta ad una graduale perdita di elasticità da parte del cristallino. Questo si contrae quando il sistema visivo deve concentrarsi su oggetti vicini. Durante la giovane età, questa contrazione è facilitata dalla elasticità delle cellule da cui è formato il cristallino. Purtroppo, con il passare degli anni, queste cellule perdono elasticità e la visione da vicino subisce dei peggioramenti.

    La presbiopia compare di solito intorno ai 40 anni e tende a progredire nel corso degli anni, rendendo necessario l’uso degli occhiali da “lettura”; possono essere occhiali con lenti progressive (i più moderni) o occhiali con lenti bifocali, oppure con lenti monofocali da usare solo per la distanza per cui sono stati calcolati; una altra soluzione solo le lenti a a contatto multifocali.

    Se la presbiopia non è corretta, si noterà che per riuscire a leggere i giornali, i libri, i monitor dei computer, ecc. bisognerà tenerli a distanze progressivamente maggiori, man mano che la presbiopia avanza al trascorre il tempo. In genere c’è un momento in cui le lettere diventano talmente confuse da non essere più distinguibili. Ci sono dei casi particolari “i miopi” a secondo l’entità della ametropia questi togliendosi gli occhiali o le lenti a contatto riuscono a leggere da distanze normali (in questi casi la loro miopia è compresa entro le 3-4 diottrie).

    Il termine presbiopia deriva dal greco (presbys (πρέσβυς)vecchio e op-(οπ-), radice dei termini riguardanti la vista)

    La presbiopia è una condizione fisiologica dell’apparato visivo, secondo una certa classificazione non apparterrebbe neanche ai difetti di refrazione, ossia non farebbe parte delle ametropie:miopia, ipermetropia, astigmatismo.

 È prettamente legata a una perdita di efficienza dell’apparato accomodativo. In particolare, si verifica una perdita progressiva di elasticità del cristallino.

    Insorgenza

    La presbiopia si manifesta come difficoltà a mettere a fuoco da vicino: si ha difficoltà a leggere, a lavorare al computer, ecc. Questo avviene perché l’ampiezza accomodativa si è ridotta.

    Sintomi

    Si manifesta con visione sfocata e annebbiata da vicino, avvolte accompagnata da fenomeni di astenopia quali mal di testa, pesantezza delle palpebre, impossibilità a concentrarsi nel lavoro da vicino, ecc.

    Correzione

    La correzione avviene con lenti oftalmiche. Altre soluzioni compensative sono rappresentate dall’utilizzo di lenti a contatto, generalmente di tipo multifocale.

    Se si è emmetropi (senza problemi da lontano) si usa compensare la presbiopia con solo un occhiale da lettura positivo. Se si è miopi, in genere da vicino serve una lente meno potente di quella usata da lontano.

    Se si è ipermetropi, si usa una lente più potente di quella usata per guardare da lontano. Il valore di questa potenza varia, in linea di massima con l’età. E viene calcolata empiricamente dall’optometrista mettendo una mira alla distanza abituale di lettura del presbite e aumentando il potere da vicino positivo (se ipermetrope o emmetrope) o diminuendo il negativo (se miope).

    Se si è astigmatici per la parte sferica ci si comporta come descritto nei casi di miopia e ipermetropia, mentre per l’astigmatismo (detto anche cilindro o toro) questo si lascia quale è per lontano. E’ in fatti raro che l’astigmatismo cambi “sensibilmente” tra lontano e vicino. Ma da una attenta analisi visiva e qualora il presbite ne senta la necessità si può procedere ad una correzione differente (dell’astigmatismo) tra lontano e vicino.

Bibliografia

Manuale di optometria e contattologia, A. Rossetti, ed. Zanichelli

Luce e visione, C. Muller, R. Mae, ed. Mondadori